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Da "Vincerò il Pallone d'Oro" alla B marocchina: la fine della "promessa" del Milan

Nel 2012 i rossoneri avevano preso Hachim Mastour dalle giovanili della Reggiana pagandolo 500 mila euro. Tanti fallimenti in Spagna, Olanda e Grecia e un anno senza squadra. Ora a 24 anni la RCA CA Zemamra

di Andrea Curreli   
Mastour con la bandiera del Renaissance CA Zemamra e con il Milan
Mastour con la bandiera del Renaissance CA Zemamra e con il Milan

"Voglio vincere il Pallone d'Oro". Hachim Mastour aveva grandi ambizioni per la sua carriera da calciatore. E il giovane Hachim, nato il 15 giugno 1998 a Reggio Emilia da genitori marocchini, non era il solo a scommettere sul suo grande talento. Nel 2012, per vincere il derby di mercato con l'Inter, il Milan aveva versato 500.000 euro alla Reggiana e tesserato il ragazzino di 14 anni. Il baby prodigio era stato schierato nella squadra giovanile. Poi era arrivata la chiamata in azzurro nell'Italia Under 16. Gol alla Zidane tra i ragazzini rossoneri e una valutazione in costante crescita fino alla promozione nel Milan titolare. "Hachim Mastour ha la qualità di Robinho, la professionalità di Kakà e le doti naturali di Balotelli". Questo era il giudizio di Massimiliano Allegri allora tecnico rossonero.

La Serie B marocchina

Era una promessa del Milan ed è rimasta tale. Oggi Mastour a soli 24 anni riparte dal Renaissance CA Zemamra che milita nella Serie B marocchina. E' rimasto un anno fermo (senza contratto dall'estate 2021) e ora ha scelto di ripartire dal Marocco, la terra dei suoi genitori ma anche la nazione calcistica che aveva scelto con entusiasmo nel 2015. Aveva vestito la maglia del Marocco per un'unica volta divenendo il più giovane esordiente nella storia della nazionale nordafricana, e il Guardian lo aveva inserito tra i 50 migliori calciatori nati nel 1998. Mastour era il protagonista di una favola calcistica alimentata anche sui social dalle sue prodezze su Youtube. "Fantasy Hachi" era in cima al mondo. "Ho iniziato a giocare a quattro anni, ringrazio i miei genitori che mi hanno permesso di andare avanti", diceva orgoglioso a Sky Sport.   

I fallimenti in Spagna e Olanda

Ma quando il "circo mediatico" (come lo definì il potente procuratore Mino Raiola) si era fermato, il talento si era dovuto confrontare con il calcio, quello vero. Lo voleva il Real Madrid, ma il Milan lo aveva dato in prestito prima in Spagna al Malaga e poi in Olanda al Pec Zwolle. Pochissime presenze in due stagioni (2015-16 e 2016-17), mai più convocato dal Marocco e mesto ritorno a Milano. Un altro anno buttato, nonostante i "consigli" di Gattuso ("L'ho minacciato perché è diventato più famoso a fare i video che a giocare a calcio", disse l'allenatore). E poi la decisione della società rossonera: no al rinnovo del contratto in scadenza. 

Il modesto PAS Lamia e il ritorno in Italia

Nel 2018 Mastour aveva vent'anni e una valutazione di mercato di circa 100 mila euro. Aveva rifiutato la proposta della Sambenedettese (che giocava in serie C), per andare in Grecia con il modesto PAS Lamia 1964. I biancocelesti lottavano per non retrocedere e il trequartista marocchino non aveva brillato nelle poche presenze. Poi nel 2019 il ritorno in Italia alla Reggina in serie C. Quasi due anni con i calabresi ma nessun sussulto di Mastour che poi confesserà il difficile rapporto con alcuni compagni di squadra. Il resto è storia recente con il passaggio al Carpi a gennaio del 2021 e il suo primo gol tra i professionisti (il 24 gennaio 2021 nella sfida contro la Samb). Oggi c'è il Renaissance Club Athletic Zemamra e forse la vittoria del Pallone d'Oro resterà un sogno.

 

di Andrea Curreli   
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