Il dramma di Mihajlovic: "Non ho più lacrime, sono stati quattro mesi difficili"
Il tecnico del Bologna parla della sua battaglia contro il cancro iniziata il 13 luglio: "Non mi sono mai sentito un eroe, solo un uomo"


Capello rosso in testa abbinato al maglione dolcevoto e il volto provato dalla cura antitumorale. Sinisa Mihajlovic si è presentato così alla conferenza stampa allo stadio Dall'Ara di Bologna. Un incontro per raccontare i progressi della lotta al cancro dopo due cicli di chemio e il trapianto di midollo osseo da donatore non familiare, eseguito il 29 ottobre. Una dura battaglia che l'allenatore del Bologna conduce da mesi con la sua proverbiale tenacia.
"Sono stati quattro mesi difficili"
"In questi 4 mesi ho pianto e non ho più le lacrime. Mi sono rotto le p...e di piangere", ha detto . Prima il primario di Ematologia, Michele Cavo, aveva detto che "le lacrime sono catartiche", commentando il momento di commozione che aveva appena avuto il tecnico serbo. "Sono stati quattro mesi e mezzo tosti, ero chiuso in una stanza d'ospedale da solo, con aria e acqua filtrata - ha spiegato 'Miha' -. Volevo prendere una boccata d'aria fresca ma non poteva. Non mi sono mai sentito un eroe, solo un uomo. Forte, con carattere, ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità. Queste malattie non si vincono solo col coraggio, servono le cure e io ero nel posto giusto".
"Prendo 19 pastiglie al giorno"
Mihajlovic sta facendo di tutto per seguire il suo Bologna, ma decide di giorno in giorno se presentarsi o meno al campo di allenamento del Bologna, in base alle proprie condizioni di salute, al meteo, ad eventuali controlli medici. "Devo riprendere gradualmente, è stato bello tornare in campo ma mi stanco più facilmente. La prima volta sono dimagrito 13kg, prendo 19 pastiglie al giorno: so che per un po' andrà così", ha spiegato.
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Sinisa Mihajlovic
Il saluto dei giocatori dei Bologna
Alla conferenza si sono presentati i giocatori del Bologna e "Miha" li ha accolti con un bonario rimprovero. "Non dovevate essere in campo?", ha domandato l'allenato. "Fanno di tutto per non allenarsi", ha aggiunto con ironia. Il capitano Blerim Džemaili ha portato il saluto a nome di tutti i giocatori rossoblu.
Il calvario di Mihajlovic
Era il 13 luglio 2019 quando il tecnico serbo rivelò al mondo la propria malattia. "Non vedo l'ora di entrare in ospedale e affrontare il nemico. Vincerò questa battaglia", aveva detto prima di mettere piede una prima volta in ospedale il 15 luglio, per il primo ciclo di chemioterapia. Poi è andato in panchina per la gara del Bologna a Verona (il 25 ottobre) e nel derby casalingo con la Spal della settimana successiva, per onorare una promessa fatta ai suoi ragazzi. E' tornato anche a Casteldebole per dirigere allenamenti in vista delle sfide con Lazio e Juventus.