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Follia di Fenati a Misano: il team Snipers rescinde il contratto con il centauro

Il pilota marchigiano punito per il suo "comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso". La lettera di scuse: "Non sono stato un uomo"

di Redazione Tiscali Sport   
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      Il freno della moto avversaria tirato in corsa a oltre 200 chilometri orari. Un gesto di follia, quello avvenuto a Misano in Moto2, che ha scatenato una bufera su Romano Fenati. Il centauro avrebbe ricevuto minacce di morte ma, soprattutto, ha visto andare in fumo il suo contratto con la Marinelli Snipers Team. Il team ha optato per la rescissione contrattuale. Una strada che intende percorrere anche la MV Agusta che aveva reclutato il marchigiano per il 2019.

      "Comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso"

      "Possiamo comunicare che il Marinelli Snipers Team rescinde il contratto con il pilota Romano Fenati per il suo comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso per l'immagine di tutti". Arriva la decisione di mandar via dal team di Moto2 il pilota marchigiano. "Con rammarico dobbiamo constatare che il suo gesto irresponsabile ha messo in pericolo la vita di un altro pilota e non può essere scusato in alcun modo".

      Anche la MV Agusta scarica il centauro

      E anche l'avventura in MV Agusta rischia di non iniziare nonostante un contratto firmato lo scorso agosto per il prossimo anno con il Team Forward. Il pilota di Ascoli perde il posto anche per la stagione 2019 dopo che la casa di Varese ha annunciato la volontà di rescindere l'accordo. Il patron Giovanni Castiglioni è stato chiaro: "È stata la cosa peggiore che abbia mai visto. Farò di tutto per non farlo correre sulla MV Agusta in Moto2 perché non rappresenta i veri valori della nostra azienda. La Dorna dovrebbe squalificarlo a vita da tutte le corse. I veri sportivi non si comporterebbero mai in questo modo".

      La lettera di scuse di Fenati  

      Fenati ha pubblicato sul suo sito ufficiale una lunga lettera di scuse. "Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo. Questa mattina, a mente lucida, avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno - ha scritto il centauro -. Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo! Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in Direzione Gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi. Non avrei dovuto reagire alle provocazioni. Le critiche sono corrette e comprendo l’astio nei miei confronti. Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me e tutti quelli che si sono sentiti feriti dalla mia azione. È uscita un'immagine di me e dello sport tutto, orribile. Io non sono così, chi mi conosce bene lo sa! Nella mia carriera, sono sempre stato un pilota corretto. L’anno scorso sono stato uno dei pochissimi a non ricevere alcuna penalizzazione, non ho mai messo a repentaglio la vita di qualcun altro, anzi, ho sempre sostenuto che ci sono piloti pericolosi, in pista, per stile di guida. È vero, purtroppo ho un carattere impulsivo, ma la mia intenzione non era certo quella di fare del male ad un pilota come me, volevo fargli capire che quello che stava facendo era pericoloso e che anch’io avrei potuto fargli delle scorrettezze così come lui le aveva appena fatte a me! Non voglio giustificarmi so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti. Ora avrò tempo per riflettere e schiarirmi le idee"..

      La rabbia di Manzi: "Un gesto imperdonabile"

      "Un gesto del genere non deve mai essere commesso e nemmeno pensato, è una mossa pericolosa e mette a rischio la vita degli altri piloti": Stefano Manzi, al sito Gpone.com commenta l'episodio che lo ha visto protagonista suo malgrado . "Fenati mi ha affiancato in rettilineo e con la sua mano sinistra ha tirato la mia leva del freno anteriore - racconta - viaggiavo a 217 chilometri orari, come ho fatto a rimanere in piedi, non lo so. E' un gesto imperdonabile".

      di Redazione Tiscali Sport   
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