Binaghi: "Il tennis italiano scoppia di salute. Siamo una piccola valanga azzurra e a Roma ci divertiremo"
Il presidente della Federazione Italiana Tennis esalta la "scuola Italia": "Abbiamo avuto un ciclo straordinario di ragazze favolose, ora tocca ai maschi"

Il tennis italiano gode di ottima salute e gli Internazionali d'Italia 2019 sono la vetrina giusta per coltivare i sogni di gloria degli azzurri. Dal 15 al 21 maggio al Foro Italico di Roma i fari saranno puntati su Fognini che, dopo il trionfo a Montecarlo (primo italiano in assoluto a vincere un trofeo Masters 1000), punta con decisione ad entrare nella "top ten" della classifica Atp. E poi tante speranze per Cecchinato, Berrettini (vincitore del Torneo ATP 250 di Budapest a fine aprile), Sonego, Basso e Sinner. Tanti nomi che testimoniano l'ottimo stato di salute del tennis tricolore. "Sì, scoppiamo di salute", le parole entusiaste di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis. " E, se mi concede una battuta, dopo anni passati a prendere caffè ora dobbiamo prendere una camomilla anzi meglio qualche tranquillante - dice il massimo dirigente del tennis azzurro a Tiscali Sport -. La pressione è altissima, speriamo non si alzi troppo".
Binaghi, la vittoria di Fabio Fognini nel torneo di Montecarlo è la certificazione del buon momento del nostro tennis?
"Sicuramente è stato un bene per noi e soprattutto per lui perché una vittoria così aiuta a far calare la pressione in vista degli Intenazionali. Ma non c'è solo Fognini. L'anno scorso Marco Cecchinato è arrivato in semifinale al Roland Garros battendo Djokovic, un risultato storico perché erano quarant'anni che un italiano non si qualificava per la semifinale di uno Slam. E poi c'è Matteo Berrettini che ha 23 anni ed è già nei primi trenta giocatori al mondo e alla fine di aprile ha conquistato un Torneo ATP importante".

Anche i giovani promettono bene.
"Sì, abbiamo Lorenzo Musetti che ha 17 anni e ha vinto gli Australian Open 2019 a livello Juniores. E poi Jannik Sinner che ha ricevuto l'ultima wild card e sarà nel tabellone principale del Masters 1000 di Roma. Senza dimenticare Andrea Basso. Attualmente abbiamo almeno dieci tennisti che in prospettiva possono fare molto bene. Non li abbiamo mai avuti in precedenza".
Possiamo quindi parlare di "scuola Italia"?
"Più che scuola la definirei una piccola 'valanga azzurra'. In Italia stiamo lavorando da anni sui nostri giocatori e la nostra scuola a livello di didattica è tra le prime al mondo".
Il tennis maschile ritorna con forza, ma per anni sono state le nostre tenniste a tenere alta la bandiera.
"Indubbiamente. E' giusto ricordare che nel 2013 a Cagliari le nostre giocatrici hanno vinto la quarta Fed Cup dopo quelle conquistate nel 2006, nel 2009 e nel 2010. Abbiamo avuto un ciclo straordinario di ragazze favolose. Come accade spesso nello sport questo ciclo femminile è terminato, ma sta iniziando quello maschile".

Ci sono scuole di pensiero opposte sul ruolo del movimento tennistico nazionale nella formazione di un campione?
"Ribadisco, la nostra scuola è ottima anche senza avere due campioni del calibro di Nadal e Federer. Nadal, attualmente numero 2 della classifica ATP, è esploso ma all'interno di una scuola che è arrivata ad avere dieci spagnoli nei primi cento tennisti. Negli ultimi dieci anni, nella terra battuta hanno dominato. Diverso il discorso che riguarda Roger Federer perché non esiste una scuola svizzera. C'è solo Federer che è un talento naturale assoluto".
Dal 15 al 21 maggio ci sono gli Internazionali d'Italia. Pietrangeli ha indicato Federer come favorito. Che cosa ne pensa?
"Abbiamo Fabio Fognini, Marco Cecchinato o Matteo Berrettini. I nostri tifosi vogliono vedere questi giocatori e ovviamente vogliono vederli vincere. Non importa chi c'è dall'altra parte del campo. Anche quest'anno ci sono tantissimi campioni e campionesse".
Anche dal punto di vista organizzativo l'Italia vince. L'investitura di Torino come città che dal 2021 al 2025 ospiterà le Atp Finals è un successo importante.
"Sicuramente. Abbiamo formato un'ottima squadra con noi della Federazione Italiana Tennis, la sindaca Appendino che è una grande appassionata di tennis e un'ex buona giocatrice, la regione Piemonte e soprattutto il Governo che per la prima volta nella sua storia ha finanziato una manifestazione tennistica".